O (ITA) : Il Vuoto Perfetto

Black Metal / Italy
(2012 - Grindpromotion Records)
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1. APNEA

Mi chiude dentro, in un immenso, denso, senso di cecità interiore…
Si apre come un nero sole che abbraccia la terra con i suoi
Crudeli artigli.
E di nuovo, ammutolito, sopravvivo alla ricerca del mio buco, esasperato…

Mastico morte mentre striscio…
Chiudo ogni porta al vostro vuoto.
Cerco il silenzio, scavo nel buio
Chiudo ogni porta al vostro vuoto.
Apnea.

Dovrei forse assecondarti, uomo dalle troppe parole?
Incontro dovrei andarti…zecca di tempo che rubi al mio cuore?
Aprirmi dovrei per entrare in cosa? ascoltarvi o prendermi
Il silenzio? comunicare per morire… con discorsi nel vento…

La vita si chiude con me dentro
Sigillato in ventricoli di pece…
Serrato nell’auto-asfissia, sfiancato sulla strada…
Verso la terra del solo e del buio…
Lo gonfio il mio petto di astio
E dall’alba al tramonto non gemo… apnea


2. .

Secondi. giorni. mesi. anni. cenni. sguardi. occhi. mani.
Morti. andati. ormai… e già qua un’ altro domani
Che morde. schiaccia. fugge. ammazza. strappa. sfianca.
Sfregia. graffia… vita, inferno, vita che corrode
La mia faccia.
Solchi. luoghi. massi erosi. fiumi velenosi. oceani di dolori
Fine che vivo, che respiro.
Dove siete sorrisi? dove ti nascondi, gioia?
Dov’è la tua fine, noia? aspetti forse che io muoia?

Ho un nuovo buco nel tronco… soffio via tempo
Mentre ascolto… l’orchestra buia del mio inconscio…
Che accompagna gli occhi miei al tramonto e mi abbandono…

Cerchi concentrici di sonno… quasi morto… perfetto, nulla più…
Vuoti chilometrici, non sono… sono morto… perfetto, nulla più…
Nulla più… il vuoto perfetto

Notte senza sogni, come vorrei tutti i miei giorni. bui. perfetti.
Senza volto, e senza odiosi attori.
Che ridono. gridano. sputano. additano. merda. solo merda
Che soffoca il mio grido.
Ormai ridotto a ringhio, cementato nell’ oblio. vorrei solo
Dirvi addio. e portarvi con me al centro.
Annientarvi nel buio eterno. risucchiarvi con me all’interno
E poi, solo il vuoto perfetto. il vuoto perfetto.


3. ADDIO ALLA LUCE

Ghiaccio. nel gelo giaccio. scavo. le unghie spezzo.
Lastre di grida rompo ma resto chiuso dentro.
Piango dolore eterno ma resto chiuso dentro.
Mi dispero. respiro il chiuso. respiro il chiuso del prigioniero.
Crepe di tempo infrango ma resto chiuso dentro.

Lento, claustrofobico decesso… anche se poco, anche
Se nero, cerco… voglio… un pezzo di cielo.
E mentre congelo in quest’incubo, mi chiedo se
Fuori sia lo stesso, i vivi che scorgo dai fori
Del ghiaccio, mi sembran sol tristi calchi di gesso.
Se emergo, se esco, tra loro mi perdo.
Qui resto. desisto. meglio il mio inferno.

Mi lascio cadere. abbandono ogni volere.
Inghiottito da acque nere. danzo esanime
In questa spirale. addio alla luce.


4. NON E VIVO

Non è vivo, non lo vedi… non s’accorge. non è vivo.
Vitreo in viso… con quello spento sorriso
Sembra che… sembra che la vita lo abbia ucciso.

Non ha colore. né odore. eppur si muove. nulla da dire.
Da dare. non vive. non c’è.
Si fa inghiottire. sputare. e resta uguale.

Lo vedo perso in giorni compressi, opaco automa in
Un mondo di specchi, moltiplicato da mille riflessi.
Non è qui. non è qui mai.

Non ha un nome. né voce. solo ore. da trascinare.
Sollevare. Sopportare. il perenne accettare,
Un neon come sole.

Non è vivo. si, lo vedo, fissa il vuoto. indeciso.


5. DI VITA E ALTRI VELENI

Di vita morire. sentirsi svanire tra i raggi
Di un sole che apre le porte al dovere.
Cadon al suolo i sogni senz’ ali lanciati
Nel nero velluto… un’ altra notte che non ho vinto…

…E ahimè son vivo…

Mattino mi uccidi con lame accecanti… non vedo, non
Voglio ascoltare i tuoi canti… son stanco di andare
Avanti… unirmi alla coda con gli altri… subire
Me stesso e tutto il resto…

Niente. anche oggi niente.
Per altri è neve…
Per me è cenere.


6. CONTEMPLANDO

No. non esco. ti resto a fissare, per ore.
Stanco vero? esausto, vuoto…
Nulla ti smuove più…

Giaci su un letto. sudato, sfatto
Vorresti non esserci più…

Fuori… piove. ogni goccia è un altro giorno che
Persi… lasciai… cader nel mare che ora inghiotte me.
Chiudo… gli occhi… ii apro e sono qui. sempre, solo qui.
Dimmi… specchio… muoviti per me, uccidimi, più niente c’è…

Tempo! aspettami! mi alzo! credimi!!! quando? dammi altro tempo!
Solo…attendo… sonno…ti prendo…


7. CREATORI NASCOSTI

“…Guarda i buoni e i giusti…chi odiano essi di più?
Colui che spezza le loro tavole di valori,
Il distruttore, il criminale… ma questi è il
Colui che crea” f. nietzsche

A lungo dormì il mio spirito, a lungo la purezza
Di albe e la luce dei meriggi mi fece scappare.
E’ stato un sonno profondo. Immerso tra
Cadaveri con cui dividevo ceneri di tempo.

La luce è sorta in me, dal gregge udirete un ruggito
Il bastone da pastore ho gettato, impugnando
La lama creatrice. vagherò tra nebbiose colline,
Contemplandone il verde silenzio. attendendo altri guerrieri
Che si uniscano alla grande rovina.

Non ho bisogno di morti, ma di assassini
Non di ciò che ho avuto, ma di creare il nuovo
Non di pastori, ma di terreni liberi

Cerco le vostre urla, creatori nascosti
Cerco le vostre menti, si, armi contro i dormienti
Non ho bisogno degli eterni consenzienti
Poiché il terreno sol col terremoto cambia forma.

“Lo tendo alla mia meta, seguo la mia strada, salterò
Oltre gli esitanti e i lenti…e il mio cammino sia
La loro distruzione” f. nietzsche


8. IL GRANDE FREDDO

Carne strappata dal viso. esposto controvento attraverso
Sbarre fredde. il treno viaggia incessante… il moto
Perpetuo, infinito, diretti dove morì l’ ultimo sole procediamo…
L’inverno la fuori si espande per chilometri. vuoti di vita.
Orizzonti d’ idee. accatastate. morenti. su montagne silenti.

E’ dove stiamo andando che non si può arrivare, del tempo
Siam la perdita, del mondo il funerale.

Ignavi impotenti, congelati dalla noia, siam scure sulla testa,
Siam vittime, pubblico e boia.
Schiacciati l’uno all’altro, l’odore acidulo del contatto
I respiri di ognuno cercano un’aria che il freddo… ha spezzato.

Soffoco e schiaccio il viso sul ferro. mentre contemplo il fuori
Che fugge… e per quanto il mio sguardo sia libero… il resto
Di me rimane nel gregge.

Deportati verso zeri periodici. orizzonti di teleferiche.
Regni scheletrici privi di luci. avvolti da fumi e spire
Venefiche… questo nulla attorno è tutto ciò che ci
Appartiene. denudata abbiam la terra, ora il ghiaccio
Sol rimane. Sento il gelo sulle mani, resto desto per
Guardare, ciò che mai sarà domani… indietro è tardi
Per tornare.


9. L'INIZIO

…Bianco
…Nient’altro
…Bianco
…Nient’altro…bianco

…Un punto…lontano…lontano…lontano…lontano…
…Più vicino…più vicino…più vicino…
…Più vicino…più vicino…più vicino…più vicino…

Si vede qualcosa… ah, ma è solo un uomo

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