Bahal : Shahat

Black Metal / Italy
(2014 - Self-Released)
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1. OMBRE

Un male inaudito è sorto e guida il nostro cosmo
Dietro il velo sottile gli astri dominano l'uomo
La fiamma eterna della conoscenza proibita
Arde immota tra i loggiati

Qual bagliore illuminò le nostre stanche menti?
Siamo una pedina nello scacchiere del fato
Oltre i vincoli terreni, l'effimero, il vano

Lo stendardo ambrosiano mai sopito mai domato
Nascosto agli occhi dell'uomo, l'antico culto torna sovrano
Secoli di battaglie, di nuovi credi, di nuovi dei
Il volgo muore illuso, ma nessun tiranno ci incatenerà

È iniziato un nuovo corso, i vecchi idoli rinascono
Ermete trismegisto i tuoi adepti ti seguono


2. MEGIDDO

La sala del trono
Circondata da dei
È l'eterno scontro del caos
La gloria del mondo
Svanisce al calare del sole
Gli eserciti avanzano devastano il globo

Ali di fuoco sul monte Megiddo
L'arcangelo grida ma nessuno udirà

Sangue e polvere
Il fuoco divora
Ogni cosa reale
Ogni trono o deità
Babele è caduta
E con essa la nostra progenie
È smarrita è smarrita

Ali di fuoco sul monte Megiddo
l'arcangelo grida ma nessuno udirà


3. LO LEGGO IL COSMO

Leggo il cosmo
I più remoti influssi astrali
Cerco i segni dei carismi sulle nostre cupe vie
Guardo il duca vittorioso e forte
Non sa ancora, presto morirà
Non la chiesa, non gli onori cullano il saggio
Nel suo dramma, ma il sapere egli cercherà
Non è dio che cerca l'uomo nelle sue preghiere
Ma la forza che ha

Leggo il cosmo leggo i più profondi desideri umani
Paura, odio, speranza e avidità
Ubriacato di piacere ride
Chi non vede, tutto è vanità
Non c'è pace, solo pianto, soli siamo in vita
Fino a quando un freddo soffio "muori" ci sussurrerà
Il bambino è invecchiato, è stanco e trema ancora
L'inverno è giunto

Foglie chiare nel silenzio
Una a una giacciono
Nel bianco manto dell'inverno
Finchè il mondo sparirà

Foglie chiare nel silenzio
Una a una inciampano
Odi i gemiti, il tormento
La vana corsa finirà

Breve luce e poi lamento
Finchè il mondo sparirà


4. VANITAS

Endless warning from beyond
The mirror lies in pieces
Dismal echoes in the dark
An angel cries…forsaken…
A stage where malice plays the game
Death calls – an evil masquerade
What sort of Gods are tempting us?
They lead us to destruction…

Now it’s too late to run and hide
We’re falling deeper and deeper
The angel bleeds, the maiden weeps
The canvas lies abandoned
A bird, he sings the song of loss
The song that tells our dreadful doom
The secret lullaby of death
Charon smiles…our slaughter

Embraced by frost – in ecstasy
Waiting for cold eternal sleep
The sands of time are leading us
To the end of a nameless tragedy


5. LA CITTÀ SILENZIOSA

Resto in silenzio
A guardare le ombre
Mie compagne di viaggio
S'allungano e poi spariscono

Tremo al soffio del vento
Davanti al ciglio del baratro
ci dipingono fieri e forti
Ma l'abisso è in noi

Città di cristallo
Palazzi di ghiaccio
Una luce accecante
Più del buio infernale

Costruiamo altari dorati
Per toccare il cielo
Ma siam seguiti da ombre
Prigionieri del fuoco che è in noi

La città silenziosa...

Stanza dopo stanza tra infiniti corridoi
Solitudini e passaggi, angoli remoti e bui
L'infinito ha circondato la mia solitaria casa
Non c'è porta da scoprire nè vi è chiave da usare

Il profeta è morto
Con lui le sue menzogne
Il tiranno è caduto
Una congiura lo ha assassinato
Tra le mura dimenticate
Vago per le sale vuote
Assordato dalle grida
Di una umanità dannata


6. CANTO DELL'ABISSO

Solenne è il canto dell'abisso
Carme di sussurri ed ombre
Geme ancora tra le fronde
Il freddo respiro della notte

Sul mio trono riecheggiano gli affanni
Il male la menzogna tuoi compagni
Sul mio trono siedono i tuoi dei
Siete solo cenere travestita da eroi


7. METAMORFOSI

Infiniti spazi bui
Lo specchio è infranto, cadono i nostri dei
Irredenzione e vanità
Pochi accolgono la metamorfosi

Conoscenza, avidità
La nostra stirpe è infetta, non guarirà
Euridice è debole
La tragedia bagna le sue lacrime


Un custode un monito
Questo è il luogo dove cresce la paura
Siamo soli e spaventati
Quando ghiaccia il nostro alito

Condannati al dolore e al male
Da nessuno o da un dio empio
Abbandonati nel tormento
È troppo forte il peso della vacuità

Nel vuoto
Il lato nascosto si rivela a noi


8. SHAHAT

Il pozzo è profondo il vuoto opprimente
Il pendolo oscilla non c'è felicità
Migliaia di voci echi di lamenti
Di pianti e di morti è questa città

Stanco s'adagia il solitario anziano
Non riesce a sentire il calore del suolo
Una vecchia signora gli carezza la mano
Lo han privato di tutto senza dirgli perchè

Quando giunge la fine
Siamo soli di fronte alle nostre paure
Perfettamente coscienti invochiamo un aiuto
Siamo deboli e affranti


Sottili equilibri, destini sopiti
Pochi han la forza di ergersi a dei
Il male si è svegliato
L'angoscia che è in noi
Intona il suo canto
Non ci libererà


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